Notti inquiete

A volte mi chiedo come faccia la gente ad andare a letto ed addormentarsi serenamente!
Dove prende quella serenità?
Di cosa nutre la propria anima e mente per essere così sazie e calme?
Per me è un supplizio.
Al calare delle tenebre sale l’angoscia, mi avvolge fino a togliermi il respiro e poi comincia a tirarmi giù negli abissi più profondi ed imperscrutabili dell’anima.
È terribile.
Mi imbottisco di benzodiazepine per affrontare ogni giorno questo momento.
Un’altra giornata vissuta senza alcun senso, e come darlo d’altronde? Dove trovarlo? Quale potrebbe essere?
Dopo aver ripercorso mentalmente la giornata appena trascorsa, comincio ad immaginare la successiva.
Provo a cercare una motivazione che mi dia la forza per affrontare le pene che il nuovo giorno porterà.
Mi vengono in mente le parole di Matteo 6:34 :“ …….A ciascun giorno basta la sua pena” non aggiungerne altre mi dico.
Simultaneamente: la Fine si palesa. La vedo chiaramente, sento il suo avvicinarsi, il suo picchiettare sempre più insistentemente sulla spalla, mi chiedo se arriverò mai a desiderarla ma ecco, ci sono: l’abisso.
L’ansia ha il sopravvento, i pensieri non si susseguono più, si sovrappongono.
Nulla ha senso, la vita non ha senso, sono agitato, non riesco a calmarmi, non riesco a risalire, non trovo nulla a cui appigliarmi, precipito ………..improvvisamente: le benzodiazepine fanno il loro effetto e riesco finalmente esausto ad accasciarmi tra le braccia di Morfeo.
Domani è un altro giorno e come Prometeo attenderò, incatenato alla rupe, Aithos per farmi squarciare il petto e divorare il fegato e così per tutti i giorni a venire.
ELO

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