Intanto cominciamo a dire perché quest’anno cade il 22 e non il 21 dicembre come solito.
Il solstizio d’inverno (ma analogo discorso vale per quello estivo) non ha una data fissa: può infatti cadere il 21 o il 22 dicembre a causa della differenza che c’è tra l’anno civile e quello solare.
Il primo conta di norma 365 giorni, mentre il secondo dura circa 6 ore in più. Per la precisione avanzano 5 ore 48 minuti e 46 secondi, un’eccedenza che ogni anno fa slittare la ricorrenza leggermente più avanti, finché, oltrepassata la mezzanotte, si passa al giorno successivo. Questo spiega il motivo per cui nel 2018 il solstizio è avvenuto il 21 dicembre alle ore 22:22, mentre nel 2019 occorre aspettare la notte tra il 21 e il 22.
Ogni quattro anni l’aggiunta forzosa di un giorno in più (anno bisestile) per evitare lo slittamento delle stagioni riallinea anche il solstizio, facendo automaticamente “tornare indietro” la data.
Per me che sono, tra le altre cose, meteoropatico, il solstizio d’inverno ha un’importanza notevole in quanto, essendo il giorno più corto dell’anno, lo vedo come una vera e propria epifania (ovviamente nel senso pagano del termine) quindi rinascita.
Per cui non potevo non festeggiarlo con un bel giro in moto!
ELO